Sensazioni di scalata

Felicità

Dopo diversi mesi in cui sono riuscito ad arrampicare con discreta costanza in falesia, applicando il metodo delle ripetizioni di cui avevo parlato qui, questa settimana inaspettatamente ho chiuso due delle vie su cui avevo fatto qualche giro nelle uscite degli scorsi mesi.

Ovviamente è sempre una soddisfazione raggiungere degli obiettivi, delle “realizzazioni” come si dice in arrampicata, ma più di questo la soddisfazione che ho provato è stata nella sensazione di facilità con cui ho arrampicato su queste due vie su cui nei giri precedenti avevo faticato anche senza riuscire a chiuderle.
Questa sensazione l’ho sentita soprattutto Sabato, quando ho riprovato una via a Sulfuria su cui avevo fatto quattro giri a Novembre scorso e su cui non ero più tornato da allora.
Per questo motivo non ricordavo perfettamente i passaggi della via, eppure già nel primo giro mi sono sentito molto sciolto, anche se mi sono dovuto appendere un paio di volte per ripassare le sequenze. Nel secondo giro poi, sono riuscito a chiudere la via con una facilità che non mi aspettavo.

Mi sembra che questo aspetto e questa sensazione sia più forte in arrampicata che in altri sport. In alcuni non esiste proprio, quelli in cui c’è un avversario, dei compagni di squadra o un terreno di gioco che cambia ogni volta. In altri può esistere qualcosa di analogo: nella corsa, in tante discipline dell’atletica, in tutti gli sport sulla distanza.
Però mi sembra che non ci sia mai un’oggettività così forte come si può trovare nella scalata in cui ci si trova davanti a un ostacolo concreto e solido, ma la difficoltà che si prova è completamente diversa dopo rispetto a prima (e purtroppo a volte è il contrario).
In fondo è questo l’aspetto bello che trovo nell’arrampicata: non il divertimento, perché non c’è quasi mai un vero e proprio divertimento. Quello che invece mi sembra di cercare è la soddisfazione di riuscire a fare bene una cosa su cui prima faticavo o si provavo timore. E’ sentirmi adeguato e all’altezza di una prova su cui precedentemente ero lontano dall’esserlo.

E così godere della effimera sensazione che provo in quei fugaci momenti.